Della bufala. Intesa come una delle belle arti

MARIO BERTI

Posted by pocavista su 21 novembre 2020

Mario Berti (Sezze Romano, 25 marzo 1926 – Sezze Romano, 22 giugno 2012) è stato un politico e un amministratore pubblico italiano. Viene considerato tra i padri nobili del movimento democratico pontino.[1]

Mario Berti, orfano di madre, viene allevato dal padre, maestro elementare, che lo porta spesso con sé alla scuola elementare in cui insegna. Da piccolo viene accudito dalle donne della contrada Casali in cui abita. Prende il diploma magistrale, ma non eserciterà mai l’insegnamento.[2] Alla caduta del fascismo, guida la formazione anti collaborazionista Movimento Comunista d’Italia, meglio noto col nome del suo giornale “Bandiera Rossa”. Nel 1945 confluisce nel PCI [3]

Nel II dopoguerra, Berti è fra i protagonisti di un’importante pagina del movimento operaio e contadino italiano: lo sciopero a rovescio o sciopero a la riversa, un’originale forma di protesta che si diffuse negli anni ’50 in molte aree rurali e urbane italiane.

Sezze Romano, in Provincia di Latina, è una delle prime località dei Monti Lepini in cui viene organizzato uno sciopero a rovescio, sotto la guida di Aldo Natoli e dell’Amministrazione Comunale di Sezze, affiancati da dirigenti nazionali del Partito Comunista Italiano, quali Umberto Terracini, Pietro Ingrao e Marisa Cinciari Rodano. Durante queste lotte, che fra il 1951 e il 1952 si estesero anche in altre località lepine come Roccagorga, Cori, Sonnino e Priverno, emersero giovani esponenti politici locali, quali Mario Berti e Laura Teresa Masella. Nel corso degli “”scioperi a la riversa”” vennero arrestati numerosi manifestanti, tra cui lo stesso Mario Berti e Aldo D’Alessio a Sonnino e Laura Masella a Cori.[4]

Alcune di queste manifestazioni vennero filmate da Giuseppe De Santis e Gillo Pontecorvo, che si sarebbero poi affermati come importanti registi nel cinema neorealista italiano.[5]

Poco tempo dopo la sua iscrizione al PCI, Mario Berti diventa Segretario Provinciale della Camera del Lavoro di Latina. Nel 1954 viene eletto Sindaco di Sezze, ruolo che ricopre fino al 1961[6]. Memorabili sono le sue battaglie contro il focatico, la tassa di famiglia che avrebbero dovuto pagare anche le famiglie più povere[7], alcune delle quali all’epoca vivono ancora nella lestra, una capanna fatta di legna e paglia tipica delle zone pontine più arretrate. [8]

Ricopre inoltre il ruolo di Consigliere Comunale a Fondi e dal 1955 al 1966 gli viene conferito anche l’incarico di Segretario Provinciale della Federazione di Latina del PCI. Nello stesso periodo svolge inoltre funzioni di dirigente di partito a livello regionale. [9]

Dal 1960 assume incarichi di rilievo nazionale: è il primo pontino a venire cooptato nel Comitato Centrale del Partito Comunista Italiano [10] ed entra a far parte della Commissione Centrale di Controllo.

Eletto nel 1970 nelle liste del PCI, diviene Consigliere alla Regione Lazio. Rieletto per tre legislature al Consiglio Regionale, dal 1976 fino al 1980 ricopre il ruolo di Assessore Regionale all’Industria, Commercio e Artigianato. Dal 1980 al 1985 assume l’incarico di Vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio.[11] Per la sua estrema perseveranza nel confronto costruttivo con le opposizioni politiche in Consiglio Regionale, si guadagna il simpatico appellativo di masticiotto (piccolo mastice)[12]

Dal 1986, lasciato l’impegno nel Consiglio Regionale del Lazio, viene nominato consigliere di amministrazione della FILAS, la società finanziaria della Regione. Anni dopo, ritiratosi dalla politica attiva, dedica l’ultimo periodo della propria vita a scrivere saggi politici e memorie.

Si spegne nella propria abitazione di Suso, contrada di Sezze Romano, il 22 giugno 2012, assistito fino all’ultimo dalla sua compagna di impegno politico e di vita, Laura Masella. Riposa nel Cimitero di Sezze Romano.

Note

1.  L.Zaccheo, p.35-36.

2.  L.Zaccheo, p.35

3.  D.Petti: pp.57-58

4. Cantarano, 1989: pg.130

5.  http://patrimonio.aamod.it/aamod-web/film/detail/IL8210002314/22/sciopero-rovescio-sonnino-1951.html?startPage=0&idFondo=&jsonVal=

6.  L.Cappelli(2),passim

7.  L.Zaccheo, p.35

8.  Alcune lestre sono esposte nel Museo di Piana delle Orme, situato nei dintorni di Latina. Nel Museo viene ricostruita la storia della Bonifica dell’Agro Pontino e dello Sbarco di Anzio, con oltre 50.000 reperti raccolti nelle campagne della provincia di Latina

9. D.Petti: pp. 51-54

10.  L.Zaccheo, p.35

11.  L.Zaccheo, pp. 35 e segg.

12.  Nuova Informazione, nn.7/8, 2012, pp.188-189

Bibliografia

  • AAVV, Il ceto politico del Lazio nell’Italia Repubblicana, a cura di Silvana Casimirri, Franco Angeli Edizioni, 2011, ISBN 9788856874044.
  • AAVV, I partiti politici in provincia di Latina: primi materiali per un progetto di ricerca storica e di tutela degli archivi, a cura di Agostino Attanasio e Pier Giacomo Sottoriva, Latina, Archivio di Stato di Latina, 2005.
  • AAVV, Il Partito Comunista in provincia di Latina. Memorie (1944-1975), in Annali del Lazio Meridionale, Storia e Storiografia, anno VIII, n. 1, 2008.
  • Giuseppe Cantarano, Alla riversa. Per una storia degli scioperi a rovescio (1951-1952), Dedalo Editore, ISBN 9788822060884.
  • Luigi Cappelli(1), Le strade della rinascita. Lotte sociali e scioperi a rovescio. Sezze 1951-1952, Graficart, ISBN 9788889021590.
  • Luigi Cappelli(2), Storia dell’Amministrazione Comunale di Sezze: 1944-1954, Annales, 2013.
  • Dario Petti, Il Partito Comunista Italiano nella provincia di Latina 1921-1956, Formia, D’Arco Edizioni, 2011, ISBN 9788889021132.
  • Luigi Zaccheo, Setini. De viribus illustribus setinis,, Sezze, Centro Studi archeologici, Monografia [IT\ICCU\RMS\2679405], 2014.

NOTA: Ospito la biografia di Mario Berti sul mio BLOG, visto che, nonostante i numerosi adeguamenti ai format di Wikipedia, la voce “Mario Berti” viene continuamente cancellata da altri utenti.

 

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